Gli AB6IX tornano con il loro 5th mini album A to B e la title track Savior.
I recenti comeback degli AB6IX spaziano dappertutto, dalle rumorose gocce di beat, al funk leggero al maestoso synth-pop. Sono ben lontani dal loro anno di debutto, dove presentavano un suono dance elegante e proprio l’eleganza sembrava essere il loro biglietto da visita. Savior , l’ultima traccia del gruppo, cambia di nuovo le cose, portando nuovi produttori e un nuovo suono più oscuro. È un esperimento interessante che però non raggiunge mai il suo pieno potenziale.
La traccia si apre con il suo ritornello, anche se all’inizio potresti non rendertene conto poiché questo ritornello sembra molto più simile a un verso. Dopo una breve raffica di rap, Savior sboccia in un pre-coro drammatico e carico di ottoni. Da qui, ci si aspetterebbe che continuasse in maniera altrettanto feroce, ma la canzone si ritira. Potrebbe essere una scelta interessante, soprattutto quando si tratta di energia e dinamica ma come esperienza reale, non è molto soddisfacente.
Peggio ancora, Savior aspetta fino ai suoi ultimi momenti per tornare potente. Alla fine la canzone prende un’altra dura piega mentre la sua melodia e l’arrangiamento diventano più robusti. I finali roboanti non sono certo nuovi nel Kpop, ma Savior non ha cosparso questa energia pienamente durante i suoi tre minuti di esecuzione regalandoci così una traccia confusa. I suoi singoli elementi sono tutti forti, ma sono disposti in modo controproducente. Sembra che gli AB6IX (così come altri gruppi) stia puntando a un po ‘ all’ energia NCT abrasiva. Savior ci arriva quasi ma è la strada giusta?.
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